La Serenissima Repubblica di San Marino è di origini antichissime. Un’area da sempre popolata, tanto che i primi reperti rinvenuti risalgono al periodo preistorico: un utensile in pietra risalente al 4000 a.C.
Repubblica libera e indipendente
La sua indipendenza viene tradizionalmente ricondotta al fondatore Marino. Un tagliapietre cristiano croato esule, vittima delle persecuzioni dell’imperatore Diocleziano. Approdato dove ora si erge la piccola Repubblica, sul monte Titano, decise di stabilirvisi creando una piccola comunità. Il territorio gli fu donato da una nobile donna in segno di riconoscimento per aver miracolosamente guarito il figlio.
Marino, alla sua morte proferì le parole che avrebbero segnato la storia della futura indipendenza del luogo: “Vi lascio liberi da entrambi gli uomimi“. Con queste paole liberò gli abitanti dal potere dell’Imperatore e del Papa decretando l’indipendenza sia dall’Impero che dalla Chiesa.
Ecco perchè nello stemma di San Marino troviamo una corona, simbolo di sovranità e la parola “Libertas“. Anche le piume che sormontano le torri sulle tre vette simboleggiano la libertà da vincoli.
Non a caso la piazza principale è Piazza della Libertà dove campeggia la statua della libertà, rappresentata da una gurriera col capo cinto da una corona turrita.
Il mito dei Titani
Ma andiamo ancora più indietro nel tempo, in un’epoca in cui i luoghi dove oggi si snoda l’Appennino tosco-emiliano erano sommersi da acque, come documentato dai vari fossili rinvenuti.

Fossile del cetaceo titanoceto, rinvenuto a San Marino ed esposto presso il museo Cappellini di Bologna. Risale a 11 milioni di anni fa. -Foto Khruner-
Come nacque dunque il monte Titano, che ora si erge a 739 metri d’altezza?
La leggenda narra dei Titani, giganti mitologici primordiali figli di Gea e Urano, un giorno decisero di combattere il dio Saturno. Per farlo dovevano però raggiungere l’Olimpo, così accatastarono uno sopra l’altro enormi massi rocciosi. Non riuscirono nel loro intento, Giove li rispedì da dove erano venuti ma lasciò intatto il monte che da allora prese il nome Monte Titano.
Dei Titani oggi nessuna traccia ma chissà, forse con un pizzico di fortuna da quassù si riesce a intravedere l’Olimpo. Tentare non nuoce!
Elisa Barbari | Bologna | © Copyright – Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione.
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