Nel 1796, a soli 17 anni, prendeva servizio Mastro Titta, al secolo Giovanni Battista Bugatti , il più celebre boia dello Stato Pontificio.
Mastro Titta tenne un diario biografico in cui riportava dettagliaramente le sue esecuzioni, dalla prima compiuta all’età di 17 anni, all’ultima risalente al 17 Agosto 1864. Ecco come descrive la sua prima esecuzione:
“Il 28 Marzo 1797 mazzolai e squartai in Valentano, Marco Rossi, che aveva ucciso suo zio e suo cugino per vendicarsi della non equa ripartizione fatta di una comune eredità”.
Durante sua carriera, durata ben 68 anni, giustiziò ben 516 condannati. Mastro Titta annotò tutte le sue prestazioni in un elenco che arriva fino al 1864, quando il Papa Pio IX gli concesse la pensione (30 scudi mensili). Nei periodi di inattività, svolgeva il mestiere di venditore di ombrelli.
Mastro Titta passa il ponte

Il mantello scarlatto indossato durante le esecuzioni, in mostra al Museo Criminologico
Il boia viveva sulla riva destra del Tevere e doveva attraversare il Ponte Sant’Angelo per andare a prestare i suoi servigi. Questo fatto diede origine al modo di dire romano: “Mastro Titta passa ponte”, a significare che quel giorno era in programma una sentenza capitale.
Rappresentazioni cinematografiche
Una memorabile rappresentazione di Mastro Titta è presente nella commedia musicale “Rugantino”, dove alla figura del boia si sostituisce quella di un bonario e paterno vinaio, interpretato da Aldo Fabrizi, che è riluttante all’esecuzione di un suo conoscente.
Mastro Titta compare nel film “Nell’anno del Signore” nella scena finale in cui decapita i due carbonari Targhini e Montanari, venendo definito da quest’ultimo “l’uomo più moderno di Roma”.

Coltello del carnefice, Museo Criminologico
Attrezzi del mestiere
Il coltello del carnefice, con il manico di bronzo, a tortiglione, con sovrapposta una testa di leone, con la quale si eseguiva la condanna alla mutilazione, riservata solitamente agli indigenti che non avevano i mezzi per pagare forti multe, che poteva prevedere l’asportazione di occhi, il taglio di orecchie e nasi o, per i ladri colti in fragranza, il taglio della mano sinistra la prima volta e, in caso di recidiva, della mano destra.
Osteria Bianca
Quando Bugatti si recava a Frosinone per eseguire le pene capitali -il più delle volte impiccagioni- era solito alloggiare all‘Osteria Bianca, nei pressi di Ferentino. La locanda aveva una camera a lui riservata che veniva imbiancata ogni volta alla sua partenza, come per ripulirla. Una consuetudine che diede il nome all’osteria.³
Byron e Dickens
Sia a Lord Byron che a Charles Dickens capitò di assistere ad una delle esecuzioni di Bugatti e ne rimasero profondamente impressionati.
L’aristocratico e avventuroso poeta inglese, Byron, descrisse così l’esecuzione di tre condannati alla ghigliottina cui assistette a Roma nel 1813: “La cerimonia, – compresi i preti con la maschera, i carnefici mezzi nudi, i criminali bendati, il Cristo nero e il suo stendardo, il patibolo, le truppe, la lenta processione, il rapido rumore secco e il pesante cadere dell’ascia, lo schizzo del sangue e l’apparenza spettrale delle teste esposte – è nel suo insieme più impressionante del volgare rozzo e sudicio new drop e dell’agonia da cane inflitta alle vittime delle sentenze inglesi”.
Dickens invece assistette ad un’altra esecuzione di Mastro Titta nel 1865, rimanendone sconvolto: “Uno spettacolo brutto, sudicio, trascurato, disgustoso; che altro non significava se non un macello, all’infuori del momentaneo interesse per l’unico disgraziato attore”. Quando tutto fu finito, ed il boia, dopo aver pulito i suoi attrezzi, ripassò il ponte da cui era venuto, Dickens chiude la sua cronaca con questa lapidaria affermazione: “and the show was over”.¹
Fonti e approfondimenti
¹”22 Marzo 1796: il primo giorno di lavoro di Mastro Titta, il boia di Roma” . Dal sito www.Telesanterno.com
² Immagini tratte da “Mastro Titta” in www.RomaSegreta.it
³”Quando Mastro Titta giustiziava a Frosinone i condannati a morte” Dal sito www.ciociariaoggi.it
Elisa Barbari | Bologna | © Copyright – Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione.
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