Secondo la tradizione l’11 novembre comincia l’Estate di San Martino: un periodo della durata di qualche giorno caratterizzato da un caldo anomalo durante il periodo autunnale. Questa tradizione dura da secoli ed ha un riscontro oggettivo nei valori climatologici: la media mostra un’effettiva tendenza al verificarsi di condizioni miti anticicloniche. Questo nel corso dei secoli, quando le stagioni erano ancora scandite da temperature più rigide in tutta Europa. Oggi a causa del riscaldamento globale l’Estate di San Martino è meno evidente poichè il caldo anomalo l’abbiamo più o meno tutti i giorni, ma tant’è. Qual è la leggenda legata a questa ricorrenza? Ora ve la racconto

Viale alberato di villa Cicogna, San Lazzaro. (Ph Fabrizio Romagnoli).

Il milite Martino dona il suo mantello

Martino di Tours nacque a Candes Saint Martin nel 316. Il padre, ufficiale dell’Esercito romano, lo chiamò Martino in onore del dio della Guerra: Marte. Più tardi si trasferì in Italia dove a soli 15 anni si arruolò nell’esercito.

Un giorno il milite Martino si imbattè in un mendicante infreddolito vestito di pochi stracci. Il soldato divise a metà il proprio mantello offrendolo al pover’uomo. Immediatamente in seguito al nobile gesto, tutti furono inondati da un improvviso tepore anomalo, un caldo fuori stagione: l’estate di San Martino.

San Martino a Bologna

Anche nel territorio di Bologna e provincia si festeggia la tradizione di san Martino. Alcuni detti popolari:

L'immagine può contenere: cibo

Par San Martén, al måsst dvänta vén
(Per San Martino il mosto diventa vino)

Chi n s inbarièga par San Martén, al srà sänper un pelegrén
(Chi non si ubriaca a San Martino sarà sempre un pellegrino)

I detti sono legati alla consuetudine del contado di bere il vino nuovo insieme ai marroni.

Elisa Barbari

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