A Fiumalbo, località Doccia si trovano una ventina di costruzioni in pietra con facciata a gradoni, testimonianza di insediamenti celtici nel nostro Appennino. La modalità e la tecnica costruttiva è analoga alle antiche edificazioni dell’Irlanda, della Bretagna e del Galles.
La presenza più di duemila anni fa di una colonia di Celti alle falde del monte Cimone, sarebbe peraltro avvalorata dalla somiglianza di varie parole del dialetto locale con termini francesi di origine celtica.
Tipicamente, la capanna celtica è a pianta rettangolare e costruita in muratura di sasso e malta di terra. Sono sempre erette a ridosso di uno sbalzo di terreno, per consentire un uso pratico dei due piani (terra e sottotetto) come stalla e fienile. La capanna era abitata al piano superiore, con gli armenti a quello inferiore per riscaldare l’ambiente.
Il caratteristico dorso “a scaglie” ed il tetto a gradoni (forma che favorisce lo scioglimento delle nevi ed agevola nelle opere di riparazione) sono pertanto elementi riconducibili all’influsso di genti di razza celtica, che secondo gli studiosi discesero in zona dal X al III sec. a.C. provenienti da Germania, Cecoslovacchia, Polonia, Ucraina e Bielorussia. Tale tipologia di tetto allo stato rurale è un’esclusiva italiana del Frignano modenese.

Particolare del tetto a gradoni e copertura in paglia
Il tetto era reso leggero dalla paglia (che protegge l’abitazione dal freddo e dall’umidità), per non appesantire il sottotetto in travi di faggio tenute insieme da un intreccio di viticci. Le capanne celtiche, collocate sulle alture, costituirono l’ultimo baluardo opposto dai Celti all’avanzata romana. I romani sospinsero infatti i Friniati verso il Monte Cimone e la Toscana, attraendo sull’Alto Frignano i Celti, precedentemente insediati in pianura.¹

Località Corte

Località Corte
Foto Copertina dal sito Intorno al Cimone
Elisa Barbari | Bologna | © Copyright – Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione.
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