La ballata di Tam Lin

La ballata scozzese di Tam Lin è di origine antichissima, la forma scritta risale al 1546 ma prende spunto da narrazioni celtiche ancora più antiche. Seppur con moltissime varianti la storia narra di una donna che recatasi nel bosco incontra Tam Lin, un giovane prigioniero delle fate. Il giovane vorrebbe tornare nel mondo degli uomini e fuggire dal bosco sacro in cui è come “sospeso” tra magia e mondo reale. Trascorsi 7 anni perderà ciò che lo rende umano per diventare definitivamente un elfo del bosco. Ma Tam Lin non vuole diventare un Elfo e per scappare dalla Regina delle Fate ha bisogno di aiuto.

La storia

Janet è una giovane nobildonna avventurosa. Una mattina, esplorando il bosco vicino al suo castello, scorge delle splendide rose selvatiche e decide di coglierle. Ma appena lo fa, compare davanti a lei un giovane:

«Come osi cogliere quelle rose?»

Janet gli risponde che voleva solo fare  un regalo alla madre; allora il ragazzo le confessa:

«In realtà, anche se devo vegliare su questa foresta, a te regalerei qualsiasi cosa. Mi chiamo Tam Lin! Sono umano come te. Anni fa, mentre ero in questi boschi fui rapito dalla Regina degli Elfi: mi sentii di colpo stanco, mi addormentai e al mio risveglio mi trovai nel regno degli Elfi. Da allora di giorno sono a guardia di questa foresta, e di notte torno nel regno dove sono prigioniero della Regina. Vorrei tanto che qualcuno mi aiutasse a vincere quest’incantesimo!»

«Dimmi cosa posso fare per aiutarti» disse Janet. «Con la forza del mio cuore ti ricondurrò fra gli uomini»

Tam Lin le sussurra: «A mezzanotte dovrai andare al crocevia e aspettare che passi la schiera fatata a cavallo. Resta ferma e lascia passare le prime due compagnie. lo sarò con la terza, monterò un cavallo bianco e avrò un cerchio d’oro sulla fronte. Appena mi vedi corri da me e abbracciami forte; qualunque cosa accada tu tienimi stretto e non lasciarmi, e in questo modo mi permetterai di tornare fra gli uomini».

Poco dopo la mezzanotte, Janet si diresse verso il crocevia e aspettò all’ombra di un cespuglio di biancospino. L ‘acqua dei fossi rifulgeva alla luce lunare, i cespugli spinosi proiettavano strane ombre sul terreno e i rami degli alberi si agitavano in modo inquietante sulla sua testa. A un tratto avvertì in lontananza un debole suono di campanelli e capì che i cavalli fatati si stavano avvicinando.

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Tremando un poco si avvolse nel mantello e, sbirciando lungo la strada, vide il balenio argentato dei finimenti, poi la candida criniera del primo cavallo; e in un attimo comparì l’intera schiera fatata: i pallidi volti degli Elfi erano rivolti verso la luna, i loro strani riccioli erano scomposti dal vento.
Janet restò ferma mentre passava la prima compagnia, con la regina degli Elfi a cavallo di un nero destriero; ne si mosse quando passò la seconda, ma appena vide il bianco destriero di Tam Lin e il luccichio del cerchio d’oro sulla sua fronte uscì di corsa dai cespugli e afferrando la briglia lo trascinò a terra avvolgendolo nel suo abbraccio.

Fairy+Tales+-+Tam+Lin

Subito si levò un grido: «Tam Lin va via!». Il cavallo della regina si impennò e tornò sui suoi passi; la regina posò i suoi bellissimi occhi su di loro, e con un sortilegio trasformò Tam Lin in una piccola lucertola che Janet continuò a stringere al petto. A quel punto avvertì qualcosa strisciare fra le dita e si accorse che la lucertola si era trasformata in un gelido, viscido serpente, che ella abbracciò mentre le avvolgeva le spire intorno al collo. Improvvisamente provò un intenso dolore alle mani: il serpente si era trasformato in una barra di ferro rovente. Lacrime di dolore scesero lungo le gote di Janet che tuttavia non abbandonò la presa e continuò a stringere a se Tam Lin.

Allora la regina degli Elfi capì di aver perso Tam Lin a causa del saldo amore di una donna mortale e gli restituì sembianze umane¹. I due poterono così vivere felici insieme nel mondo degli uomini.

La Ballata

Questa storia è raccontata nella ballata scozzese di cui vi pubblico il video. Le ballate popolari si tramandavano di generazione in generazione. Una forma narrativa impersonale che si focalizzava sul racconto di un unico avvenimento.

Ecco la meravigliosa ballata di Tam Lin! (la musa che ha ispirato le mie ricerche per scrivere questo articolo).

 

Ambientazione

Approfondendo storia e leggende celtiche di cui narra la ballata, si scopre come siano strettamente legate ai luoghi della Scozia. Ed ecco che spunta il Castello di Newark, diroccato, ormai ridotto a un rudere. Leggenda vuole che questo fosse il castello della giovane nobildonna che salvò Tam Lin. Costruito dal vescovo Alexandre Lincoln, il castello ha visto morire re Giovanni Senza Terra nel 1216 e re Carlo abbandonare la battaglia. Ai tre assedi subiti durante la guerra civile sono sopravvissuti solo il l portale principale (fine XII sec.), la muraglia ovest del XIII sec. e le torri centrale e di nord-ovest². Una ghiotta meta urbex anche se un po’ fuori mano (53.077899,-0.812650)

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Per oggi è tutto, alla prossima storia, alla prossima “musa”.

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Elisa Barbari



Fonti e Approfondimenti

¹La ballata di Tam Lin, Cavaliere elfico

² Italia online

Tam Lin