Si chiama Otto ed è una scultura in vetroresina posta nel 2015 davanti alla scuola Federzoni in via Antonio Di Vincenzo 11 a Bologna.

Un ragazzino che gioca ai videogame, un bimbo di otto anni, a guardarlo sembra vero e in molti in Bolognina l’hanno soprannominato affettuosamente “Il Cinno”

L’opera è di Giovanni da Monreale, urban artist che ha plasmato la scultura per rappresentare uno spaccato di questa società, sempre più blindata dalla tecnologia virtuale. L’autore spiega così la sua istallazione: È il mio omaggio alla città e alla comunità. “8” è uno specchio in cui tutti possono guardarsi. Sempre più persone vivono in un mondo virtuale con smartphone e videogiochi. Quest’opera è un monito a riflettere sulla tendenza, dilagante nella nostra società, a vivere una vita parallela sui nostri dispositivi elettronici¹

 

Ma oggi il Cinno non è più lo stesso. Ora è imbrattato di bianco

Foto Paola Pascale

 

Oggi di fronte alle scuole Federzoni Otto non è più lo stesso, è imbrattato di bianco. Qualcuno l’ha conciato così per coprire altre scritte si è lasciato prendere la mano così alla fine ha rovinato un’installazione che voleva essere anti-degrado, proprio contro questo genere di incivilità.

E questo gesto fa ancora più male se leggiamo le parole di Giovanni da Monreale, autore di Otto: “Il nostro paese sta attraversando una lunga crisi economico-sociale e il degrado impera sempre più sulle nostre strade. I miei progetti nascono da una profonda coscienza e dalla volontà di contribuire al bello… Più arte per le strade e più tutela per i nostri figli”²

 

Lo sfogo di Giovanni da Monreale, autore della scultura anti-degrado

Vorrei concludere una riflessione personale che credo rispecchi il pensiero di molti. Mi auguro una maggior consapevolezza e rispetto degli spazi e del bene comune. Rispetto per l’arte in ogni sua forma. Cominciamo a coltivare la cultura della bellezza nelle sue molteplici declinazioni artistiche, coltiviamo il senso civico, di appartenenza e di rispetto nei confronti di una città storica come Bologna dalle radici millenarie che merita di conservare la propria dignità.

Elisa Barbari | Bologna | © Copyright – Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione.

 

¹Fonte huffingtonpost.it

² Bolognatoday

Foto galleria: dal sito giovannidamonreale.com