Finalmente il Nettuno scoperto! Secondo Facebook più che di un restauro avrebbe avuto bisogno di un vestito. Scherzi a parte, dopo la famosissima censura, rivediamo il nostro Nettuno, a un anno e mezzo dall’inizio dei restauri. E’ passato invece quasi un anno da quando Facebook censurò la mia foto del Nettuno che è poi la copertina della pagina Elisa Barbari. Era la fine del 2016 e mi arrivò un messaggio in cui si impediva di utilizzare la foto perchè Sessualmente esplicita.
<<Il nostro Gigante troppo nudo? Robe da matti!>> Sbottai così e seguirono centinaia di commenti indignati e centinaia di migliaia di visualizzazioni e condivisioni.
Il Nettuno coperto
Quando l’anno scorso pubblicai la foto “incriminata”, il Nettuno era già sotto restauro e quindi coperto da impalcatura. Scattai la foto mesi prima, a maggio, durante il Nono Centenario del Comune di Bologna e infatti si vede Palazzo d’Accursio vestito a festa con i drappi rossi appesi ai davanzali.

Ecco la foto censurata da Facebook
La censura del Nettuno: un caso internazionale
La notizia il giorno dopo fu sui notiziari locali e su Il Resto del Carlino. Mi intervistarono i giornalisti di Repubblica Il Fatto Quotidiano, ma fece presto anche il giro del mondo. Cominciarono ad arrivarmi messaggi, mail e telefonate dai giornalisti della stampa nazionale e internazionale. Sono stati giorni indimenticabili: non capita a tutti di essere intervistati da The Guardian, CNN, Toronto Star, The Telegraph, El Paìs, RT Russia Today ecc. Tutti volevano sapere com’era andata e chiedevano se Facebook avesse in qualche modo fatto retromarcia. Ma il colosso di Mark Zuckerberg continuò ad ignorare la vicenda fino a quando non potè proprio più farne a meno e alla fine mi porse formalmente e personalmente le proprie scuse.
Il Nettuno sarà restituito ufficialmente alla città il 22 dicembre ma Lui è già in bella mostra. Le impalcature sono state smontate in buona parte. Il Nettuno è tornato, in tutto il suo splendore e più bello che mai. Uno dei simboli più amati di Bologna è di nuovo fra noi.
Bentornato Żigànt!
Foto Massimo Manzoni
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