Siamo nel 1828 quando il Sig. Brun, svizzero trapiantato a Bologna, decide di trasformare palazzo Ghisilieri -all’angolo fra via Ugo Bassi e Piazza Malpighi- in un lussuoso albergo. Diventerà l’albergo più prestigioso della città. Molte personalità di spicco sceglieranno l’Hotel Burn: da Garibaldi alla regina madre Margherita di Savoia oltre a molti musicisti come Wagner, Puccini e Verdi.

Da Brun a Frank

La conduzione dell’albergo passa dalla famiglia Brun ai Frank, famosi imprenditori che all’epoca già gestivano una tavola calda nei pressi della Stazione centrale. Sotto la conduzione dei Frank, l’albergo prende il nome di Grand Hotel Brun. La cucina, famosa per le sue prelibatezze, diventerà meta preferita di Gabriele D’Annunzio durante il periodo di leva a Bologna.

Sala di lettura, Hotel Brun (Ph Poppi Pietro)

L’Hotel si componeva di 143 stanze dotate di acqua corrente, bagno privato, riscaldamento a vapore e luce elettrica. Dunque ogni comfort possibile per l’epoca. Gli ospiti potevano parcheggiare nel cortile interno e raggiungere comodamente le camere ai piani con l’ascensore. L’arredo ricercato era arricchito da un’importante quadreria e busti romani.

Cortile interno Hotel Brun, Fondo Poppi

Nel 1911 Alfonso Rubbiani si dedicò al restauro dell’albergo. Fatale fu la distruzione a causa di un’incursione aerea alleata del 1943. L’Hotel Brun distrutto non fu più ricostruito, al suo posto fu edificato il Palazzo del Toro. L’unica porzione sopravvissuta  si trova all’angolo con via Testoni.

Immagine correlata

Bombardamento Hotel Brun, 24 luglio 1943

Elisa Barbari | Bologna | © Copyright – Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione.